29/12/09

ALTRE RIFLESSIONI

UN GRUPPO GRANDE E' CONVENIENTE
Abbiamo visto che senza un numero sufficiente di persone,non sono convenienti ne' possibili specializzazioni,arti,musica,scienze,medicina...........occorre un sistema che offra ,anzi,garantisca sopravvivenza a chi abbia capacità di produrre innovazioni.Queste a loro volta,MIGLIORANO L'EFFICIENZA DEL SISTEMA,in una spirale virtuosa ed in costante ascesa.

L' INDUSTRIA E' UN SISTEMA VANTAGGIOSO PER PRODURRE DI QUELLO CHE CI SERVE
Gli ultrasessantenni ricordano il tempo in cui le biro non si buttavano via ;quando il refil era finito,se ne comprava un altro avvolto in una bustina , nè si gettavano i cartoni del latte,il quale era venduto in bottiglie di vetro che si restituivano al venditore.....specializzarsi ed attrezzarsi per produrre un certo oggetto in grande quantità,significa poterlo realizzare con una fatica infinitamente minore e con minori costi.Abissalmente minori.Tremendamente minori se il gruppo è grande e gli acquirenti sono tanti.

Ma se l'industria è così vantaggiosa,come mai tanti la avversano ?


Abbiate pazienza e continuate a seguirmi.
Ricordate : i vantaggi del GROSSO GRUPPO e.......I VANTAGGI DEI METODI INDUSTRIALI
...LA SPIRALE VIRTUOSA DELLE INNOVAZIONI.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ben lungi da definirmi ultrasessantenne, ed essendo cresciuto in campagna, ricordo anch’ io il tempo in cui non si butta va nulla e tutto era conservato per la "seconda vita".
Ricordo ancora la mia cartella di cuoio che, all'inizio di ogni anno scolastico con ago e spago alla mano, ricucivo per poterla riutilizzare anno dopo anno!
Una forma di artigianato dettato dall’autarchia e dalla necessità di quei tempi ma educativo sul valore delle cose.
Oggi ai nostri figli possiamo comperare uno zainetto nuovo ogni anno (ma... che sia di marca) e rammendi e rattoppi sono stati relegati nel dimenticatoio da quando è in auge "l'usa e getta".
Questo tipo di diffuso atteggiamento e modo di concepire il rapporto con materia e ambiente ci è stato inculcato dall'industria che, con la sua incisiva azione attraverso la pubblicità, ci ha fatto imboccare una strada pericolosa.
E che dire del sistema del vuoto a rendere?. Da anni le aziende hanno scaricato sulla società (su di noi) i costi della raccolta e del riciclaggio dei vuoti che coinvolgeva molta forza lavoro.
Le azeinde risparmiano e noi paghiamo con la tassa asporto rifiuti, i costi del nuovo e pratico sistema di distribuzione; peccato che a Napoli non sppiamo più dove mettere tutta qualla materia!
L'espansione economica oggi inizia a confrontarsi con i limiti dello sviluppo e anche gli economisti più lungimiranti ammettono che nell'equazione industria-benessere- crescita non si è tenuto conto delle costanti "limiti -risorse- ambiente".
L'industria fa il suo lavoro mettendoci a disposizione grandi quantità di beni di cui possiamo disporre con minore fatica e a minori costi ma la logica del profitto e dell'espansione economica deve pur tenere conto della frase coniata dallo scienziato etologo Helrich "la crescita perpetua è il credo della cellula cancerosa" nel suo famoso libro “the population bomb” (“un pianeta non basta” nella traduzione italiana).
La domanda finale dell’articolo del blog è retorica ma vale ben una risposta!